lunedì 30 agosto 2010

This was Highlands Open 2010...

Trofeo delle Regioni-long distance-M21A

Migliaia di concorrenti partiti, centinaia di punti posati in bosco, almeno 10 punti cuciti, decine di punture di vespe subite, svariate ore di sonno da recuperare... Potrebbero essere moltissimi i parametri per analizzare questa settimana di orienteering che abbiamo organizzato sull'Altopiano di Asiago, di certo si può dire che mettere in piedi sei gare (di cui una staffetta), una Knock Out Sprint, un allenamento cronometrato è qualcosa che lascia una grande soddisfazione ma anche tanta stanchezza, la prima resta, la seconda passa...
Inutile nascondersi che sono stati commessi anche degli errori, alcuni dipesi da noi, altri commessi da... altri... Siamo qui per ricevere complimenti, critiche, suggerimenti e qualsiasi elemento di discussione costruttivo... di certo chiediamo di valutare il nostro operato astraendovi dal risultato della vostra singola gara e cercando di analizzare il nostro operato nel complesso... per il resto sparate pure :-)

Sul sito Highlands Open ci sono già tutte le classifiche e gli split, le carte con i percorsi di tutte le tappe, abbiamo realizzato anche una consistente galleria fotografica con l'aiuto di Edu Viz.
Trofeo delle Regioni-staffetta-M21A











Blog Gallery about Highlands Open 2010
Kurt Huber
Stefano Galletti
Emiliano Corona
Alessio Tenani
Marco Giovannini
Michael Baggio
Andrea Segatta
www.highlandsopen.com

Larrycette
Ori-Master (2)
Larrycette (bis)
Remo Madella
Stegal (II°)
Dario Pedrotti

venerdì 27 agosto 2010

This was Knock Out Sprint Asiago 2010

Conclusa da poche ore la prima edizione della spettacolare Knock Out Sprint Asiago 2010, i primi vincitori sono l'elvetica Miriam Fassler e Alessio Tenani che in finale s'impongono rispettivamente su Michela Guizzardi e Lorenzo Pittau.

Emiliano Corona al primo controllo

Tenani s'impone di poco e in rimonta su Dario Pedrotti

Splendida sfida elvetica tra la campionessa del mondo Julia Gross e Miriam Fassler...

...cui rispondono Maria Chiara Crippa che cede la qualificazione a Michela Guizzardi...

In finale è Miriam Fassler a tagliare per prima il traguardo

Miriam Fassler e "Bouquet" Tenani i trionfatori della Knock Out Sprint Asiago 2010

Sul sito HIGHLANDS OPEN classifiche, split times e foto gallery

domenica 22 agosto 2010

Cominciano gli Highlands Open 2010...


... con una foto di gruppo per il team che oggi ha posato i 60 punti della gara middle al laghetto di Roana che da il via agli Highlands Open 2010...

venerdì 20 agosto 2010

Highlands Open e Trofeo delle Regioni ospiti a LO ZEN E L'ARTE DI PUNZONARE

Dice un saggio: " Chi con intervista colpisce, intervista subisce!" Niente di più vero, e per l'appunto stasera andrà in onda un'intervista su Radio Game Fox, la creazione di Alberto Grilli con il quale abbiamo chiacchierato amabilmente di Highlands Open, Trofeo delle Regioni e molto altro. L'appuntamento è quindi per stasera, 20 agosto 2010, alle ore 21.30.

venerdì 13 agosto 2010

WOC 2014 assegnati al Giappone


Dopo il 2005 il Giappone si fa sotto un'altra volta! con una candidatura giunta un pò a sorpresa ma che ha convinto il Concilio dell'IOF riunito in questi giorni a Trondheim per discutere, tra le altre cose, dell'assegnazione dei mondiali assoluti del 2014, il paese del Sol Levante ha superato le altre pretendenti. Già on line il sito della manifestazione www.woc2014.org
disponibile inoltre il primo bollettino di presentazione dell'evento.

Dal vostro inviato, sempre da Vicenza: ALESSIO TENANI


1.Ciao Alessio, inutile nasconderlo, eri uno degli atleti annunciati con la migliore condizione però hai mancato l'accesso alla finale, con il senno di poi che cosa cambieresti della tua gara?
Affronterei in modo meno arrembante i primi punti, prendendomi meno
rischi tecnici. Col senno di poi farei più in sicurezza i primi 20' di
gara e cambierei ritmo sulla prima tratta lunga.

2. E' una domanda che ho fatto anche a Marco ma che mi incuriosisce molto, sei alla partenza di una gara così importante, mancano pochi secondi al via, in gioco c'è l'obiettivo di una stagione, che cosa ti passa per la testa? Hai pensieri?
Ho una routine pre-gara con uno schema mentale che ripercorre diversi
aspetti della gara: alcuni oggettivi, altri legati al momento
contingente. Le gare di orienteering sono un mix di componenti fisiche,
tecniche e mentali: vanno curate tutte e tre e trovare il giusto
bilanciamento per migliorare sempre.

3. Nella gara di ieri hai sbagliato il primo ed il terzo punto e ti sei ritrovato con Sedivy che però hai ben presto abbandonato per una scelta diversa dalla sua, come mai? Altra cosa, sia Marco che la Miki ci hanno detto che una delle cose più importanti di questi terreni è sapere rallentare, fino a camminare, per non perdere contatto con la carta, cosa ne pensi? Che approccio hai avuto alla gara di qualificazione?

Ho fatto la mia scelta di percorso; ho visto che lui è salito prima
tra le rocce ma non mi è sembrata una opzione migliore. La mia partenza
era stata problematica e ho voluto trovare il mio ritmo senza guardare
troppo quello che facevano gli altri; non volevo correre una gara passiva.
In una gara così su questo terreno sapevo di non avere troppo margine
per centrare la qualificazione in finale: ho voluto correre sul mio
limite ma sono andato un po' oltre all'inizio.

4. Con i tagli dello Stato ai Corpi Sportivi Militari, nel panorama orientistico italiano sei rimasto uno degli ultimi atleti professionisti, come vivi questa situazione? Un privilegio? Una responsabilità? Uno stimolo a crescere sempre? Pensi di riuscire a sfruttare appieno quella che, senza dubbio, è una situazione di vantaggio rispetto ai tuoi avversari?

Cerco di fare il mio lavoro con professionalità nel miglior modo
possibile, dando il massimo per il Gruppo Sportivo e la Federazione; ho
sempre dedicato molto tempo all'orienteering anche prima di entrare come
effettivo nella Forestale, è uno sport che mi ha sempre affascinato.

5. Leggendo i tuoi post sui WOC sembra che questa Nazionale sia sempre in crescita, sia sotto i il profilo dei risultati ma soprattutto sotto il profilo dello spirito di squadra, ci spieghi cosa intendi? Siete sempre più affiatati? Ci racconti qualche aneddoto?

L'orienteering è uno sport individuale ma i risultati arrivano anche
grazie al lavoro ed alla sintonia nel gruppo. Sia nei campi di
allenamento che nelle trasferte di gara passiamo tanto tempo assieme:
con il giusto affiatamento e tirando tutti nella stessa direzione si
fanno passi avanti; negli ultimi due anni questo aspetto è migliorato
molto, merito di noi atleti e del coach Kacmarcik.

6. Sarai felice di sapere che l'Italia è in procinto di ricevere i WOC 2014 e che una delle location in pole positon è Asiago i cui terreni hai sempre magnificato, sarai ancora nel giro della Nazionale? Come Thierry potresti chiudere la carriera ai Mondiali in casa... Sempre che tu abbia già in mente una data per il ritiro dalle scene internazionali ;-)
I Mondiali in casa sarebbero sicuramente motivo di stimolo, a maggior
ragione in uno dei terreni che da sempre preferisco come l'altopiano di
Asiago. Il mio sogno resta sempre quello del podio nella staffetta
iridata, chissà che quella non sia la volta buona...o chissà se non sarò
in gara nel trail-o :)


7. Ultima domanda, extra WOC: Emiliano Corona alla Forestale, è dai tempi di Jack Seidenari che non avevate un atleta al lancio di calibro per la vostra staffetta... A San Genesio sappiamo com'è andata a finire, a settembre partirete come favoriti per la vittoria del titolo italiano staffetta, che ne dici?

Penso che considerarci favoriti sia esagerato: il Gronlait schiera
2/3 della staffetta della nazionale (Seidenari-Schgaguler), con il
miglior orientista italiano di sempre -Michele Tavernaro, tuttora in
grande forma fisica- a completare il trio. I campioni in carica del
Primiero hanno dimostrato di avere i numeri per essere della gara da
protagonisti. Assieme al CUS Bologna saremo attori di una staffetta
molto tirata, questo è certo.

giovedì 12 agosto 2010

Dal vostro inviato a Trondheim... KLAUS SCHGAGULER


1. Klaus, innanzitutto sei più soddisfatto per la qualificazione di oggi (martedì) o
dispiaciuto per quella mancata lunedì?

Due gare molto simili dal mio punto di vista. Gare buone tecnicamente
senza errori grossi, ma con delle scelte non buone. Ci sono rimasto
molto male dopo la prova middle perché pensavo di avere piú margine per
qualificarmi.

2. ieri abbiamo visto terreni molto tecnici, fisici e tracciati impegnativi,
in breve quello che ci si poteva aspettare da un Mondiale in Norvegia, dopo
le prime due prove puoi dire di essere arrivato preparato per questi
Mondiali?

Sicuramente sono terreni piú difficili degli ultimi mondiali. Penso che
abbiamo fatto una buona preparazione anche se certo abbiamo uno
svantaggio nei confronti di altre squadre come per esempio la svizzera
che ha potuto fare piú campi di preparazione qua su in norvegia.
Una cosa che mi aiuta é il fatto di aver corso molto su diversi terreni
scandinavi piú o meno simili.

3. nella qualificazione long c'erano alcune scelte di percorso interessanti,
su cosa ti sei concentrato per fare le tue scelte? Tecnicamente quali erano
i "focus" della gara?

Sicuramente le scelte e l' attacco dei punti un pó piú difficili nelle
zone verdi a metá gara e verso la fine. Nelle scelte era importante
evitare certe zone (verdi, zone rocciose o colline tropo alte) e usare
molto invece le paludi gialle in quanto molto veloci e facili da seguire.

4. ieri sei partito bene con scelte larghe ma sicure. Ti ha influenzato il
fatto di aver raggiunto già al 2° punto il danese Thrane Hansen che al
contrario ha sbagliato molto ai primi due punti?

Poco. Ho visto il danese e ho capito che era nella mia batteria. Sapevo
di essere partito bene. Cosi ho continuato per la mia strada. Ho capito
solo al arrivo che lui mi aveva ripassato faccendo una scelta migliore
per andare alla 4.

5. ora restano la finale long e la staffetta, senza dirci che darai il
massimo in entrambe, che aspettative hai per queste due gare?

Domani (oggi NdR)sicuramente sará una gara molto dura fisicamente. Voglio essere
in grado di combattere fino alla fine, perché in gare cosi dure si puóreccuperare molto fino all' ultimo metro. Voglio fare una gara pulita e migliorare sulle scelte di percorso.
Per la stafetta si vedrá poi dopo. Ma penso che possiamo fare molto bene.

Il GPS TRACKING della qualificazione long di KLAUS

Dal vostro inviato a Trondheim... anzi, a Vicenza!

Per lui è la prima ai WOC

per lei sono 17...

Finale WOC Lunga Distanza - Uomini

Finale WOC Lunga Distanza - Donne

Pubblichiamo di seguito qualche breve intervista ai nostri atleti preferiti, gli ITALIANI!

Ora parcondicio, sotto con Michela Guizzardi


1. Sprint, Middle, Long e Staffetta... Incredibile! Risultato storico!

Correrai tutte le gare di questo Mondiale, non hai pensato anche al Trail-O?
specialità che a questi Mondiali sembra riscuotere molto interesse tra gli
organi d'informazione italiani?

Finalmente sì! sono riuscita a mettere in fila tre gare sicure sotto
pressione. Nelle nostre batterie serviva tenere a freno la testa ed andare via
sicuri, un po' come sempre ai mondiali, ma a maggior ragione su questi terreni.
In programma per me non c'è la staffetta e nemmeno il trail-O: questo sport non
è proprio nelle mie corde, richiede doti che non sono per niente le mie, prima
fra tutte le pazienza...

2. Alla faccia della serenità, hai centrato tutte le finali, il segreto è
stato la tua condizione mentale, la tranquillità che ti ha permesso di
affrontare al meglio le gare?

A dire la verità dal punto di vista mentale questo è stato il mondiale più
difficile che ho affronatato: fin dal primo giorno mi sono sentita piuttosto
agitata e disagiata. Sai quando sei lì e speri che accada qualche cosa di
stranissimo per cui la gara salti? Dall'invasione degli ufo all'incedio delle
paludi... per fortuna in questi ultimi mesi ho imparato a focalizzare al meglio
la mia attenzione quando faccio orientamento. Quindi dopo queste tre gare di
qualificazione sono soddisfatta soprattutto perchè sono riuscita a correre
completamente sotto controllo, a volte forse anche troppo; soprattutto alla
fine della long, quando ho realizzato che potevo fare il tre su tre e centrare
l'obiettivo, ho rallentato quasi troppo per la paura di sbagliare. Anche se una
delle mie più autorevoli guide mi aveva detto che sarei potuta partire
tranquilla che un fermino lo avevo già messo giù, la trasferta fino ad oggi mi
ha messo veramente molta agitazione e cerco di tenere occupate tutte le mie ora
stando in camera il meno possibile per allontanare i pensieri delle gare. Per
fortuna l'albergo è vicino a molti centri commerciali aperti fino a tarda sera
e, da domenica, il centro della città non è più embargo!

3. Norvegia famosa per i terreni ostici, tecnici ma spesso fisicamente tra i
più impegnativi della Scandinavia, ti sei preparata con qualche accorgimento
specifico per affrontarli al meglio?

Non ho fatto nessun allenamento specifico, sono venuta qui per gli allenamenti
tecnici solo a settembre dello scorso anno (2009), mentre quest'anno è stato
molto impegnativo per me sotto tutti i punti di vista e non sono potuta venire
al campo di allenamento e alle gare di selezione di giugno in Norvegia.
Comunque non penso che sia una grossa limitazione, anzi... il terreno è lo
stesso per tutti, norvegesi, svedesi e finlandesi sono sicuramente molto forti
qui, ma loro sarebbero comunque davanti a noi anche se corressimo in Italia.
Quelli con cui ce la giochiamo sono messi come noi e a volte peggio; alcune
nazionali non sono mai venute a fare campi di allenamento qui perchè è troppo
costoso. Noi siamo fortunati perchè abbiamo avuto la possibilità di venire su
almeno una volta ed allenarci per sapere cosa aspettarci. Alla luce delle gare
di qualificazione devo dire che l'aspetto fisico, sprint a parte, non è ancora
emerso, contava molto la tecnica e fermarsi quando necessario ha sempre pagato.
Da domani però sono pronta a rischiare di più, ora non c'è nulla da perdere:
penso che ci sarà molto divario tra chi è abituato a correre tra questi
mirtilli e queste paludi, ma tra gli altri vedremo chi sarà capace di reagire
meglio.

4.Ieri non abbiamo potuto seguire il vostro GPS tracking però lunedì avevamo
visto linee molto dritte e sicure per il tuo tracciato, soprattutto molto
regolare, ci racconti un po' le tue qualificazioni middle e long?

Delle qualificazioni, come ho già accennato, non c'è molto da commentare. Io
mi sono sempre sentita molto sicura e confidente nella lettura della carta. A
parte un piccolo pezzo nella terza tratta della middle, ho sempre avuto un
ottimo contatto con il terreno, la lettura e la bussola. A dire la verità anche
lo scorso anno mi ero trovata bene negli allenamenti e nelle gare che avevamo
fatto qui e le sensazioni sono state le stesse anche in questi giorni. Anche se
il risultato ovviamente mi soddisfa, devo ammettere che le ultime due gare non
sono state di quelle che ti lasciano particolare soddisfazione. Andare piano,
controllare, fermarsi a leggere tutto paga ma non mi diverte, per cui ho avuto
sì la soddisfazione di non sbagliare, ma quel godimento di volare da un punto
all'altro no. Certo sarebbe stato un rischio, uno di quelli che magari mi
prenderò nei prossimi giorni.

5. Sei arrivata ai Mondiali con una bella "patacca" di bronzo conquistata ai
WUOC però gli impegni più importanti sono davanti a te, che ti aspetti da
queste finali? Paura di pagare in termini di stanchezza il fatto di correre
tutte le gare?

Le patacche rimangono sempre patacche, quello che ti rimane è la soddisfazione
di aver fatto una buona gara e di sapere che si può fare bene non solo per
caso, che non va dritta solo una volta per sbaglio, ma che si ottiene quello
per cui si lavora passo per passo. Non lo si ottiene quasi mai subito,
all'allenamento purtroppo non corrisponde quasi mai la soddisfazione in termini
cronologici, ma la cosa che è certa è che tutto quello che si fa prima o poi
servirà, magari quando meno ce lo aspettimao. Prima dei Campionati universitari
avevo corso una sola gara sprint, agli europei, e mi sono resa conto che è
stato un vero disastro proprio perchè non ero preparata per partire in una gara
sprint. Purtroppo non ero riuscita a fare allenamenti per la sprint e a
prepararmi in pista come si deve e proprio non pensavo di essere pronta per una
gara come quella. Ma ripensandoci ritego che essa sia il risultato degli
allenamenti di tutti questi anni e non di quanto fatto negli ultimi mesi. Un
po' lo stesso discorso che vale per queste gare di qualificazione. Terreni poco
usuali per noi, condizioni mentali non ottimali... penso di essere riuscita
soprattutto perchè sono comunque maturata anno dopo anno, spesso senza
accorgermene nemmeno io. Se quel giorno agli universitari ci avessi messo due
secondi in più sarei stata quarta, e cosa sarebbe cambiato? Praticamente nulla
in termini di prestazione, tutto agli occhi di molti. Certo andare sul podio è
più bello che fermarsi a guardare da di fronte, ma le persone, compresa me, che
sono state veramente contente del risultato, lo sarebbero state comunque anche
nel secondo caso. Certo che se si usano le patacche per giudicare un atleta, o
ancora peggio una persona, allora serebbe cambiato tutto! Ma per fortuna non
tutti ragionano così e c'era stato persino chi mi aveva fatto tantissimi
complimenti anche dopo la gara PWT di Matera nel 2002 quando avevo fatto un bel
PM.

Dopo l'intervista a Marco credo che la Miki ci abbia dato seri spunti di riflessione, grazie e alla prossima intervista con KSS. (NdR)

Iniziamo da Marco Seppi:


1. Marco, innanzitutto questa breve intervista ha luogo esclusivamente in
seguito alle pressioni ricevute da tua mamma cui non va giù il silenzio
mediatico sugli atleti azzurri a Trondheim, quindi ringrazia lei e sotto con
le domande ;-) tu e la Miki avete centrato tutte le finali per le quali
concorrevate, allenamenti particolari? Ci puoi dire qualcosa?

Sono stato a Trondheim solamente per una settimana in giugno (gare di selezione e campo d'allenamento), però penso di aver distribuito bene l'allenamento tecnico a partire da fine ottobre, quando ho cominciato a preparare la stagione e pianificato il picco per agosto. Considero sprint e middle le mie distanze migliori, ho allenato con buone quantità di tecnica il bosco in inverno, per poi aumentare l'orientamento fine in velocità a partire da maggio. Per le sprint, invece, ho mantenuto un po' di occhio in inverno senza allenamenti specifici, mentre mi sono concentrato sulla velocità di lettura nella sprint negli ultimi 2 mesi prima del Mondiale.

2. Anche a te una domanda su questi terreni che sembrano veramente tosti,
pensi penalizzino molto gli atleti delle nazionali non scandinave o comunque
coloro che non hanno la possibilità di allenarsi regolarmente su terreni
simili?

La sprint la considererei tecnicamente "normale", o comunque standard rispetto a ciò che usualmente riservano le gare internazionali (a parte rare eccezioni). La qualificazione in particolare molto bella secondo me, un mix di parchetto, casette, sentierini; la finale invece molto spettacolare, molto veloce in alcuni tratti, con 2-3 scelte interessanti, però forse meno impegnativa tecnicamente e caratterizzata da due salite molto ripide.
Il bosco è sicuramente ostico per chi non vi è abituato: ci sono molti dettagli sia del terreno sia della vegetazione, a tratti la visibilità è alta però presto può chiudersi nei verdini e nascondere dettagli molto fini; i riferimenti grossolani (strade, fiumi, grosse colline) non sono molti. Fisicamente, il terreno è sempre rognoso: siano paludi, siano mirtilli, siano verdi, non ci si può mai rilassare. Insomma, un terreno di tipo sicuramente scandinavo, ma piuttosto differente dai più piatti tipici terreni svedesi. Nelle qualificazioni era molto importante mantenere sangue freddo e rallentare, fino quasi a camminare se necessario, sfogando invece la corsa nei tratti duri di salita o palude. Un errore di uno-due minuti poteva essere accettabile, importante era non perdere completamente il flow e la confidenza. Credo che su terreni di questo tipo atleti di alcune nazioni siano davvero un gradino sopra e che i distacchi si amplino; d'altra parte, usando opportunamente un bagaglio di tecnica che comunque si acquisisce anche su terreni sud-europei, penso sia possibile ben figurare tra coloro che non sono abituati a questo tipo di terreno.

3. Al sito FISO hai dichiarato che i WOC sono anche un momento di crescita e
confronto con gli altri elite mondiali, cosa pensi di portare a casa come
bagaglio personale di esperienze e conoscenza?

Per quest'anno, penso di aver confermato la capacità di raggiungere le finali senza troppi patemi, cosa che in precedenza mi riusciva con discreta facilità nella sprint, ma che non ero ben riuscito a mettere a punto in tutte le middle. Ora credo di avere l'esperienza necessaria per far andare a buon fine questo tipo di gare e il prossimo passo è sicuramente migliorarmi per rendere stabili le mie prestazioni anche nelle finali, ottenendo lì la miglior performance.

4. In Italia molti rumors sostengono che tra quattro anni per i training
camp pre-WOC non dovrete fare molta strada... che si dice a Trondheim?
Quanto sarai cresciuto tecnicamente tra quattro anni?

Beh, dipende da dove sarò domiciliato... anche se finora, pur essendo residente all'estero, non mi trovo di sicuro a grande distanza dall'Italia. Spero di migliorarmi sia tecnicamente sia fisicamente, perchè entrambe gli aspetti li ritengo per me necessari per fare un salto in avanti quando si parla di finali.

5. Sabato correrai la finale mondiale sulla media distanza, come affronti la
prova? C'è chi pensa a divertirsi, chi pensa solo a sbloccare gli
automatismi creati in allenamento, chi pensa proprio di essere in
allenamento e a non pensare all'importanza della gara; cosa ti passa per la
testa quando superi i cancelleti della partenza?

Correrò sabato la middle e l'idea che vorrei portarmi in partenza è di "gustarmi" il terreno fin dall'inizio. Di solito in questo tipo di gare penso a gestire bene la tensione per renderla positiva - un po' di nervosismo non manca, si tratta pur sempre dell'appuntamento dell'anno, l'importante è "trasformarlo" nel modo giusto - e contemporaneamente cerco di focalizzare l'aspetto tecnico più importante per la gara. Se in qualificazione l'aspetto più importante si poteva riassumere per me con la parola "calma", in finale vorrei semplificarlo con la parola "intensità", sia per quanto riguarda la tecnica sia per l'aspetto fisico.

Penserò ad uno speciale esorcismo, per evitare imprevisti come quello che mi ha mandato faccia sull'asfalto nella finale sprint! (lo schianto con una bicicletta andando al primo punto...)


Grazie a Marco, a breve pubblicheremo altre notizie dei nostri beniamini, per ora è tutto, dal vostro inviato a Vicenza passiamo la linea allo studio.

martedì 10 agosto 2010

Qualificazioni WOC - la regola del 3

Archiviata senza particolari soddisfazioni la finale sprint in cui erano entrati Marco, Misha e la Miki, ieri e oggi il programma prevedeva le qualificazioni per le finali middle e long. Nella media distanza buoni risultati in campo femminile con la Miki e la Niki che accedono alla finale, tra gli uomini solo Marco stacca il biglietto, Klaus fuori di poco, Misha, dopo una brutta partenza recupera agevolmente ma un altro errore a metà gara lo esclude, un pò a sorpresa... Nelle qualificazioni sulla lunga distanza che si stanno chiudendo ora, ancora tre azzurri entrano in finale: nessun problema per Misha e Klaus, peccato per Teno, tra le ragazze ancora una buona prova per la Miki, peccato per Christine che rimane fuori per poche decine di secondi.


Nel complesso una prima parte di Mondiale che nella squadra azzurra ha visto delle ottime conferme per la coppia d'oro Seppi-Guizzardi che finora non hanno sbagliato un colpo, vedremo se tra venerdì e domenica gli ottimistici pronostici della vigilia si realizzeranno...

E anche se domani non si gareggia, le notizie che potrebbero arrivare da Trondheim sono quelle pesanti... vedremo...

Tutte le foto sono di JK tratte da WorldofO.com